“Sincera come l’acqua di un fiume di sera”

È domenica mattina e sei appena tornato a casa dal tuo consueto giretto di corsa, accaldato e ancora con un po’ di fiatone. Per prima cosa ti avventi in cucina, apri il rubinetto e ti chini a bere fino a placare la sete. Proprio quando ti stai asciugando la bocca con il dorso della mano, l’occhio ti cade su un articolo in prima pagina del giornale locale: venerdì notte le telecamere di sorveglianza hanno immortalato un uomo mentre urinava nel più grande bacino di acqua potabile della città. È questione di un attimo, guardi di nuovo il rubinetto e pensi «oddio che schifo!». Poi ti calmi e ti metti a ragionare ad alta voce «dunque vediamo, sta scritto che in quel serbatoio idrico ci sono 30 milioni di litri d’acqua». Vai verso il computer e intanto ti asciughi il sudore sulla fronte con il piccolo asciugamano che hai sul collo. Cerchi su Google e scopri che in media un uomo fa 300 millilitri di pipì. Fai una semplice divisione per capire che quel liquido organico, sia pur disgustoso, rappresenta circa un centesimo di milionesimo di tutta quell’acqua. «È come un decimo di secondo in un anno». Sei più sereno e così riprendi il giornale, a questo punto sei incuriosito e vuoi sapere chi è quel tizio. Continui a leggere e…«Cosa? 25000 euro per svuotare il bacino e riempirlo di nuovo! Ma siamo matti!». Non riesci proprio a capacitarti, tutti quei soldi pubblici spesi dagli amministratori comunali per una pipì. Ti è venuta di nuovo una gran sete, torni in cucina. Stavolta prendi un bicchiere, fai per riempirlo ma qualcosa ti frena. «Che hai? — pensi tra te e te — l’hai appena calcolato, è pipì certo, ma diluita in una quantità d’acqua così tanto più grande. Pensa solo alla quantità di arsenico o di altri veleni disciolti nell’acqua che di solito bevi». Sei convinto del tuo ragionamento, eppure apri il frigo e prendi una lattina di coca!

Questo post si ispira a fatti realmente accaduti.

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